Come cablare la vostra auto

La cablatura di un impianto è uno dei principali passi da percorrere per metter su un sistema audio funzionale.
Dopo un buon progetto, opportunamente studiato, il cablaggio è il primo passo da eseguire e prevede lo smontaggio di diverse parti della vettura, come plastiche, moquette, ecc.


I cavi di un impianto audio si suddividono in tre categorie:


- Alimentazione: Tutti i cavi che portano corrente dalla batteria, anteriore o posteriore che sia, alle elettroniche (amplificatori, sorgente, elettroniche complementari, ecc...);


- Potenza: I cavi che vanno dagli amplificatori agli altoparlanti;


- Segnale: Questo è il cavo che si occupa di trasferire il segnale audio dell'uscita Pre-out della sorgente ai finali di potenza (amplificatori) passando per eventuali elettroniche complementari (x-over elettronici, processori di segnale, equalizzatori, ecc ...). Essendo il cavo che ha il compito più delicato sarà quello che ha bisogno di maggiori cure nella sua stesura.

 

 

Come iniziare la cablatura

La prima cosa da farsi è di posizionare le elettroniche all'interno dell'auto e trovare la collocazione migliore che tenga conto dei seguenti fattori:


    -Facilità d'uso dei controlli di ogni singolo componente.
 
    -Posizionare i componenti il più vicino possibile per mantenere i cavi di interconnessione più corti
 
    -Connettori e morsettiere libere da impedimenti (es. lamierati) per una facile ispezione futura e migliorare le operazione di terminazione dei cavi
 
    -Stendere i cavi con il maggior ordine possibile. Questo eviterà inutili grovigli, ne faciliterà il riconoscimento in caso di necessità e non ci farà incappare in errori di valutazione.
 
    -I fusibili e altri sistemi di protezione dovranno essere facilmente accessibili e ripristinabili.
 
    -Stendere le varie linee in modo sicuro, protetto e che non pregiudichino ne l'estetica ne la sicurezza del mezzo.


Tenendo presente i punti sopra descritti, abbiamo stabilito in forma teorica la disposizione dei cavi.
Ora vediamo come passarli e collegarli. Ricordiamoci, però, che ogni auto e ogni impianto fa storia a se.
Considerando che i consigli che seguiranno sono riferibili alla maggior parte dei modelli di auto in circolazione, nei casi in cui non è possibile applicarli è meglio consultare un professionista per far si che la sicurezza della vostra vettura non venga pregiudicata.

Passare i cavi di segnale

Come detto in precedenza questi sono quelli che necessitano di maggior cura in quanto sono molto sensibili ai disturbi parassiti che possono incontrare nella loro lunghezza.
Potete passare i cavi nel luogo che ritenete più opportuno. Tipici posti utilizzati sono la canalina presente sotto il battitacco, quella plastica lunga presente a terra, dove chiude la portiera, ed il tunnel centrale, quello che scorre dalla consolle centrale passando dal freno a mano e finendo dietro i sedili anteriori.
Ponete attenzione a tutto ciò che può normalmente muoversi sul percorso dei cavi, come le guide dei sedili, il freno a mano, la leva del cambio, ecc
I cavi di segnale sono particolarmente delicati quindi fate attenzione a non tagliarli o piegarli troppo e ponete particolare attenzione al connettore RCA.
Se dovete sfilarlo non tiratelo dal filo ma afferratelo dal suo corpo.

Capita sovente che la sorgente non si incastri perfettamente nella sua sede a causa dei connettori RCA che toccano il condotto di aerazione.
In tal caso non forzate la sorgente dentro il suo vano se proprio non ci sta, perché rischiate di danneggiare sia i connettori dei cavi che le uscite della sorgente.
Cercate di disporre, per quanto possibile, i connettori ISO sui lati del vano sorgente dove, quasi sempre, ci sono delle cavità da cui passano vari cavi.
Può esservi di aiuto, nel caso in cui dietro la sorgente sia davvero misero, usare connettori RCA con corpo molto corto.
Valutate bene lo spazio a disposizione prima di acquistare i vostri cavi.
E’ buona norma acquistare cavi segnale che presentino un minimo di schermatura contro i disturbi elettromagnetici.

NON BISOGNA ASSOLUTAMENTE FAR INCROCIARE I CAVI DI SEGNALE CON CAVI CHE TRASPORTANO CORRENTE, NE FARLI PASSARE VICINO A QUESTI poiché rischiate di captare disturbi e di sentirli riprodotti assieme alla vostra musica.
Tipico disturbo è il ronzio del motore negli altoparlanti, che aumenta con l’aumentare dei giri del motore.

Assicuratevi che le connessioni RCA siano BEN SALDA: il connettore maschio deve mordere saldamente quello femmina in cui va inserito.
Una connessione troppo lenta o farlocca capta disturbi.

Se volete, per migliorare l’isolamente dai disturbi, è possibile utilizzare la pellicola di alluminio, usata in cucina, avvolta attorno al cavo e tenuta ferma con del classico nastro
isolante.
Nel caso in cui filtriate il vostro sistema in passivo, utilizzando crossover passivi in dotazione con kit di altoparlanti o autocostruiti, è bene che questi non stiano vicino ai cavi di alimentazione e che siano collocati in luogo esente da umidità.
Mai mettere i crossover dentro la portiera, dove l’umidità è elevata a causa del passaggio dell’acqua piovana.
Metteteli nel baule, vicino agli amplificatori.
In questo caso, dall’amplificatore uscirete con due cavi per lato (positivo destro, negativo destro, positivo sinistro, negativo sinistro) ed entrerete con ogni coppia in un crossover.
Da questo uscirete con i cavi degli altoparlanti, opportunamente collegati alla loro uscita.

Esistono anche crossover che presentano ingressi separati per ogni altoparlante: in tal caso gli ingressi saranno tanti quanto le uscite e ad ognuno di loro andrà collegato all’opportuno canale dell’amplificatore tramite una coppia di cavi per canale.
In genere, assieme ai cavi di segnale, viene passato anche il cavo del REMOTE, spesso inglobato nei cavi di segnale.
Questo cavo va collegato al cavetto azzurro presente dietro la sorgente e che porta la dicitura Rem e serve a dare il consendo di accensione agli amplificatori.

E’ possibile accende un amplificatore anche collegando il positivo di alimentazione alla sua entrata remote, ma in questo modo il nostro amplificatore rimarrebbe sempre accesso.
Il remote serve ad accendere il nostro amplificatore solo quando viene accesa la nostra sorgente.
Spento lo “stereo”, gli amplificatori si spegneranno.
Come funziona il remote? Ogni amplificatore al suo interno ha presente un aggeggino che serve a chiudere il circuito di alimentazione (a far passare la corrente di alimentazione) solo quando sull’entrata remote è presente corrente.
Accendendo la nostra sorgente, nel cavetto blu con scritto Rem passa corrente che accende l’amplificatore.
E’ una sorta di “interruttore” che accendiamo e spegniamo comodamente dalla nostra fonte.

Occhio alle connessioni che effettuerete con questo cavo: a sorgente accesa questo cavo è sempre un cavo di alimentazione, quindi da isolare attentamente.
Nel caso di più amplificatori, la corrente richiesta alla sorgente tramite il cavetto blu aumenta.
La sorgente è in grado di fornire un tot di corrente quindi se si collegano tanti amplificatori (2-3-4-ecc) la corrente in uscita dal nostro Rem potrebbe non bastare.
Di conseguenza potrebbe accadere che non tutti gli amplificatori si accendano.

Conseguenza più grave è il danneggiamento dell’uscita remote della sorgente, eccessivamente caricata.
Come ovviare al problema? Usando lo stesso “aggeggino” presente negli amplificatori per farli accendere.

Il cavo remote, come detto, serve a dare il consendo, non ad alimentare un amplificatore.
Ecco che noi usiamo lo stesso “trucchetto” per far si di non far alimentare alla sorgente tutti i remote degli amplificatori.

L’oggetto che a noi serve si chiama RELE’ ed è un interruttore che si apre e si chiude automaticamente proprio quando viene eccitato da una corrente.
Questo relè sarà alimentato direttamente dalla batteria della nostra auto, quindi potrete prendere la sua alimentazione dai distributori presenti nel baule.
In questo modo, non sarà la sorgente a fornire la corrente per alimentare i remote degli amplificatori ma sarà la batteria stessa.

Un po’ come collegare il positivo di ogni amplificatore con il suo ingresso remote, solo che ogni volta che dovremmo spegnere l’amplificatore, saremmo costretti a svitare tutti i positivi in ingresso al remote dei nostri amplificatori.
Quindi, l’alimentazione del nostro relè verrà presa dai distributori presenti, mentre il suo consenso arriverà dalla sorgente.
Di conseguenza la sorgente dovrà solo alimentare il remote che, una volta eccitato e quindi una volta che avrà chiuso il circuito, farà passare la corrente della batteria negli ingressi remote degli amplificatori, facendoli accendere.

Spegnendo la sorgente, questa non ecciterà il relè che non ecciterà gli ingressi rem degli amplificatori che si spegneranno.

Ogni relè ha uno schema di collegamento riportato su di esso, quindi vi invito a rivolgervi ad un tecnico per il suo collegamento (elettricista, installatore, ecc).
Quello che vi servirà è un relè in corrente continua a 12V con il suo zoccoletto, reperibile nei negozi di materiale per elettricisti, quelli che vendono prolunghe, interruttori, lampade, cavi, ecc

Passare i cavi alimentazione

Questa operazione non richiede particolari attenzioni per i disturbi ma ne richiede per la sicurezza.
Diciamo che la parte più cruciale è quella che incontriamo quando dobbiamo farlo passare dal vano motore all'abitacolo (sempre che la vettura in questione non abbia l'alloggiamento della batteria nel baule o sotto il sedile posteriore).


La cosa migliore è sempre farlo passare dal lato batteria (quindi se abbiamo la batteria dalla parte sinistra dell'auto passeremo il cavo nel lato giudatore mentre se è posta destra passeremo il cavo nel lato passeggero) per evitare di far passare il cavo trasversalmente al motore e evitando il rischio che quest'ultimo vada a contatto con i collettori di scarico, cinghie dell'alternatore o varie, meccanismi di comando.


E’ bene farlo passare dallo stesso lato della batteria anche per renderlo il più corto possibile.
Se proprio abbiamo la necessità di farlo correre dal lato opposto della batteria è consigliabile invertire la direzione una volta entrati nell'abitacolo oppure eseguirlo direttamente nel vano motore utilizzando guaine e sistemi di fissaggio adatte allo scopo e ponendo molta attenzione a come e dove si passa il cavo.
Se non troviamo nessun gommino (tappo) originale libero per oltrepassare la paratia abitacolo/vano motore dovremo crearcene uno facendo un foro. In questo caso utilizzare assolutamente un gommino passacavo (meglio ancora se utilizziamo i passacavi a vite con pressaguaine in modo da non interrompere la guaina di protezione).
Molta ma molta attenzione bisogna farla quando il cavo entrerà dalla parte del guidatore. Controlliamo molto accuratamente che il cavo non vada a toccare (e nemmeno passi vicino) ai comandi della vettura quali acceleratore, freno, frizione, piantone dello sterzo in quanto non solo possono provocare il degradamento della guaina isolante creando un cortocircuito ma possono anche interferire con le normali funzioni dei comandi.


Se i cavi alimentazione andranno a finire nel baule, controllare bene che eventuali sedili posteriori ribaltabili non vadano a schiacciarli danneggiandoli.
Per quanto riguarda il cavo di massa è buona abitudine fissarlo in un punto di massa previsto dal costruttore (generalmente nelle vicinanze dei fari posteriori). Non fidiamoci delle masse prese a casaccio in giro per la macchina in quanto tutti i lamierati sono saldati a punti e utilizzano anche particolari collanti. Anche se misuriamo con il tester un'ottima conducibilità (assenza di resistenze), quando per un punto di saldatura dovranno passare molti ampere, la situazione cambia.

E’ opportuno carteggiare per bene il punto dove verrà ancorata la massa, per migliorare l’accoppiamento cavo-telaio.
Una massa poco efficiente introduce anch’essa disturbi.
Se, inoltre, disponiamo di varie elettroniche anche nella parte anteriore con negativi sparsi è bene far passare per i vari punti di massa un'ulteriore cavo più fino che aiuterà a fornire l'equipotenzialità del negativo. Per più elettroniche vicine utilizziamo un distributore di massa per far confluire i negativi in un'unico punto per poi ripartire con un singolo cavo fino al punto di massa.
Il positivo dovrà essere protetto da fusibili ad ogni sua diramazione partendo dal così detto fusibile principale posto nelle immediate vicinanze della batteria (entro i primi 20cm). In questo caso esistono dei portafusibili che vanno collegati direttamente al morsetto della batteria tramite un terminale ad anello posto in entrata al fusibile che ne garantisce la massima protezione.
Se disponiamo di più elettroniche è buona regola usare i portafusibili multipli con un'entrata e più uscite da posizionare il più vicino possibile alle elettroniche da servire.
Ricordiamoci che i fusibili dovranno proteggere il cavo e non le elettroniche, quindi il suo dimensionamento dovrà essere fatto in base alla sezione del cavo stesso. Utilizziamo sempre un fusibile per elettronica.
Per il dimensionamento dei cavi, vi rimando ad una pagina dove troverete un comodissimo calcolatore della corrente assorbita dal vostro amplificatore e una tabella che vi guiderà nella scelta della sezione del cavo da usare in funzione di corrente che deve portare e lunghezza dello stesso:


http://www.mariohifi.it/calc_file/wire.htm


Il cavo principale, quello che collega batteria e distributore di alimentazione posteriore, dovrà portare ALMENO la corrente necessaria alle nostre elettroniche.

Es.: abbiamo 2 amplificatori che assorbono 50A ciascuno: dimensioneremo il cavo per almeno 100A di corrente, tenendo in considerazione la lunghezza che il cavo deve percorrere.

Poniamo il caso di una vettura normale dove la distanza tra batteria e distributore di corrente, tenute in considerazione le varie curvature presenti sul percorso, arriva circa intorno ai 4 metri.
La corrente che dovrà passare nel nostro cavo, come detto, è la somma dei fusibili dei nostri ampli, 100A nel nostro caso.
Dalla tabella andiamo a vedere a che colore corrispondono i valori di 100A e 4 metri di lunghezza:
come si può osservare, possiamo scegliere sia il colore azzurro (17mmq) oppure il colore viola (33mmq).
Scegliendo l’azzurro saremmo al limite e se in futuro volessimo aggiungere un terzo amplificatore saremmo costretti a metter mano nuovamente al cablaggio di alimentazione della nostra vettura.

Il valore immediatamente superiore in tabella è quello corrispondente al colore viola, il cavo da 33mmq di sezione.
Questo cavo, guardando la tabella, per una lunghezza di 4 metri, riesce a portare fino a 180A di corrente.
E’ ovvio che se sono previsti sviluppi futuri la scelta del cavo da 17mmq sia d’obbligo e tutelativa.

Si consideri, però, che in commercio esistono anche cavi da 25mmq, non presenti in tabella, che potrebbero rappresentare un’ottima via di mezzo.
In ogni caso, non lesinate mai sulle sezioni dei cavi.

Si badi bene che l’assorbimento di un amplificatore varia in base all’uso che se ne fa: se usiamo il nostro amplificatore a basse impedenze o a ponte è normale che assorbirà di più di un suo eventuale utilizzo in stereo a 4 ohm.

Ricordiamoci anche che il fusibile è dimensionato per un assorbimento di corrente CONTINUO!!!
Il nostro amplificatore, con fusibile da 50A, a pieno carico arriverà ad assorbire anche il triplo per brevissimi istanti.
Questa corrente è detta di picco proprio perché viene richiesta per brevi istanti ed infatti non fa saltare il fusibile che è molto più piccolo.

Nonostante sia una cosa momentanea, se questa corrente all’amplificatore non arriva, le sue prestazioni calano quando gli si tira il collo.
In un normale impianto senza l’impiego di potenze esagerate e votato al sound quality questo aspetto influisce in misura limitata, dato che difficilmente la sezione sub, che è quella che assorbe di più, viene tenuta costantemente sotto stress.
In impianti dove si suona ad altissimi volumi, con assorbimenti molto elevati come negli impianti con fronti da urlo o in quelli che gareggiano nelle competizioni SPL, questo aspetto influisce maggiormente.

Negli impianti da “urlo” perché si sta costantemente con il volume a manetta e gli amplificatori, spesso e volentieri, in clipping;
Negli impianti da SPL perché i burp durano poco ma in quei brevi istanti la corrente assorbita da tutto il sistema è abnorme.


Per finire, il nostro schema finale per quanto riguarda il cablaggio di alimentazione sarà cosi’ composto:


Batteria --> Spezzone di cavo lungo massimo 15-20 cm (porzione tagliata dal cavo principale) --> Portafusibile con fusibile a protezione del cavo --> Cavo principale fino al baule --> Distributore di alimentazione a più uscite fusibilate (fusibili a protezione del cavo) --> Cavi fino agli amplificatori --> Amplificatori


Qualora i vostri amplificatori non fossero dotati di fusibile proprio, è possibile integrare il fusibile dell’amplificatore lungo il cavo che va dal distributore di alimentazione all’amplificatore oppure dimensionare il fusibile del cavo che collega distributore e amplificatore in base alla corrente assorbita dall’amplificatore e non a quella massima portata dal cavo, che dovrà essere sempre uguale o superiore a quella assorbita dall’amplificatore.


Per il lato masse, lo schema sarà:


Punto di massa opportunamente carteggiato --> Cavo di massa di sezione uguale al positivo --> Distributore di corrente non fusibilato (i fusibili non servono sulle masse) --> Cavi che collegano gli amplificatori al distributore di sezione uguale ai corrispondenti cavi dei positivi --> Amplificatori

Scegliete due colori diversi per i cavi di alimentazione positivo e negativo, onde evitare di fare errori che porterebbero al danneggiamento delle elettroniche e all’interruzione dei fusibili che andranno, quindi, sostituiti.
Tipici colori sono rosso per il positivo e nero o blu per la massa.
Per la terminazione dei cavi usate i più svariati capicorda: forcine, occhielli, ecc.
Esistono sia a vite che a crimpare: scegliete quelli che preferite.
Per rendere più saldo il collegamento cavo-capicorda potete stagnare la connessione se il cavo lo consente, isolando il più possibile la saldatura con nastro isolante o guaina termorestringente.

Assicuratevi che tutte le connessioni siano ben salde.

Passare i cavi Potenza

Le regole per un buon lavoro sono simili a quelle dei cavi alimentazione con la differenza che non sarà necessario utilizzare fusibili. Attenzione alle parti mobili che non schiaccino i cavi, ai lamierati che non incidano le guaine protettive, alle terminazioni non protette.
Unica differenza è che i cavi potenza dovranno (anche se in qualche raro caso particolare non sarà nacessario) entrare nelle portiere. Per evitare che il continuo muovimento della porta possa rovinare il cavo è meglio utilizzare i connettori o passaggi originali (sempre che ci sia lo spazio per poterlo fare) o in alternativa creare dei nuovi passaggi forando la portiera e usando delle guaine di protezione di tipo scorrevoli (il tubicino scorre all'interno della portiera) o di quelle a fisarmonica (generalmente di gomma morbida).
In ogni caso assicurarsi del corretto scorrimento dei cavi all'interno della portiera quando essa verrà chiusa ed aperta e che i cavi non si schiaccino.


Come per i cavi alimentezione, fare molta attenzione che richiudendo le varie plastiche o pannelli le viti o chiodini a pressione non vadano a danneggiare il cavo mettendolo in cortocircuito con il telaio.
La maggior parte delle vetture in circolazione utilizza un connettore multipolare per scollegare rapidamente i cavi dalla portiera per una sua eventuale rimozione. Se ci sono dei fori portaterminale liberi sufficienti al numero dei cavi da passare possiamo utilizzarli al nostro scopo fornendoci delle spinette originali. In questo modo avremo fatto un lavoro con la massima pulizia.


Ricordate di segnare opportunamente ciascun cavo per poterlo distinguere, sia positivo da negativo di ogni coppia, sia per distinguere il cavo di un altoparlante da quello di un altro. Potete usare cavi di colore diverso oppure, semplicemente, utilizzare nastro colorato o guaina termorestringente di colore diverso per ogni coppia di cavi, accessori che dovrete comunque utilizzare per coprire le terminazioni dei cavi opportunamente terminati.


Per quanto riguarda le sezioni dei cavi, in genere sono sufficienti cavi da 2,5mmq per i woofer, 2mmq per i medi e 1-1,5mmq per i tweeter.
Se il subwoofer è vicino al suo amplificatore (subwoofer e suo amplificatore entrambi nel bagagliaio), allora potrete utilizzare cavo di sezione 2,5mmq anche per esso.
Diversamente, caso di subwoofer anteriore e amplificatore posteriore, potrete ricorrere a sezioni superiori come 4-6mmq.

Terminazione dei cavi

Questa è la parte che distingue un lavoro medio da uno eseguito con estrema cura.
Basti pensare che maggior parte dei problemi vengono dati proprio da capicorda che si allentano, grani che non trattengono a dovere il cavo, fili spellati che lasciano qualche filamento del trefolo libero di cortocircuitare il sistema senza che ce ne accorgiamo.
Utilizzare i faston solo se necessario, più il cavo è di un'unico spezzone meno problemi avremo dati da ossidazioni di contatti.


Nei cross-over passivi utilizziamo morsettiere a vite che garantiscono una continuità migliore e un'intervento più facile. La cosa migliore sarebbe stagnarli direttamente sulla basetta ma in fase di taratura ci renderebbe la vita più dura visto che ad ogni variazione dovremmo dissaldarli e ristagnarli con il rischio che il film di rame della basetta si stacchi dalla bachelite o altro supporto che sia utilizzato.
Nelle morsettiere a vite utilizzate nelle linee di potenza generalmente utilizzo i terminali a forcella che aiutano nel rendere le operazioni di taratura più veloci, come per esempio girare di fase uno speaker (basta allentare la vite e sfilate il capicorda).


Nelle morsettiere a vite utilizzate nell'alimentazione, invece, è meglio utilizzare i terminali ad anello che andranno fissati rimuovendo la vite per evitare proprio che un'accidentale strappo ad un cavo positivo possa sfilare il terminale dalla sua sede e incorrere nel rischio di cortocircuiti.
In tutti i casi in cui si usino i capicorda (che essi siano forcelle, faston, occhielli, ecc ...) è sempre meglio stagnarli ed isolarli con guaina termorestringente (o termoretraibile che dir si voglia) che fidarsi della semplice crimpatura che non sempre assicura una buona resistenza meccanica (e conducibilità elettrica) in particolar modo quando sono quelli d'alimentazione.


Nel caso in cui il connettore è costituito da un foro e da un grano di serraggio (vite) è consigliabile usare delle boccole specifiche che garantiscano una buona adattabilità al foro in fase di serraggio con una conducibilità migliore, una resistenza meccanica superiore e minori possibilità d'allentamento del grano a causa delle vibrazioni.


Non stagnare mai la testa del cavo:  in questi casi, avremmo l'effetto esattamente contrario di quello che ci aspettiamo visto che i punti di contatto diminuiscono a causa della maggior solidità del cavo e, nel caso in cui si usino componenti placcati oro, il contatto dei due materiali favorirà le ossidazioni (cosa che non accade invece se stagniamo tutto insieme).


Un saluto da DjBert


Fonti:

MARIOHIFI    http://www.mariohifi.it/team/paolo_cablaggio.htm
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